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Sono numerosissime le modalità linguistiche di cui ci si è avvalsi, nella storia dell'italiano, per esprimere un concetto in modo affermativo o negativo: anche se ci si ferma alle sole unità lessicali specializzate in questa funzione - dunque a prescindere dai procedimenti grammaticali a cui è legata l'espressione dell'affermazione e della negazione -, le forme che grammatiche e dizionari menzionano dal Cinquecento a oggi sono realmente un centinaio. Nel presente volume si cerca di tracciare un quadro complessivo della distribuzione di queste forme in diacronia e in sincronia, concentrando l'attenzione soprattutto su quelle che appaiono a vario titolo più interessanti (Assolutamente, Affatto, Appunto, Infatti, Mai, Mica, Già). Vengono osservati le loro caratteristiche semantiche e il loro comportamento sintattico, con particolare riguardo alla posizione all'interno della frase. Nell'ultimo capitolo sono trattati in modo più sintetico altri moduli affermativi e negativi. Per quanto riguarda le motivazioni che sono alla base di questa indagine, alla volontà di documentare aspetti della grammatica che finora non sono stati indagati con l'ausilio degli archivi elettronici, si aggiunge l'intento di ricostruire la storia di avverbi il cui uso è spesso oggetto di dibattiti e di censure grammaticali.